
L’autrice dell’opera posiziona gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo in basso a sinistra mentre i due antichi Padri Elia e Mosè con Gesù in angolo opposto che ricorda l’impostazione de la ’’Creazione di Adamo’’ michelangiolesca.
L’osservatore è attirato da Gesù trasfigurato per l’uso dei toni pastello ma soprattutto per le chiome che vanno a salire fino ad intèssere la sua stola richiama la profezia di Isaia: spunterà dal tronco di Jesse (Is.11).
Da confrontare è l’espressione del volto così serena del Cristo mentre i tre spettatori appaiono perplessi e sbigottiti. I colori sono freddi nella fascia alta invece caldi in quella bassa.
Emanuele Longato
Roberta Contiero
Roberta Contiero (Amadis), nasce a Padova nel 1965. Si diploma all’Istituto d’arte “Michele Fanoli” e nel 1994 si laurea al “Dams” di Bologna in discipline artistiche.
Successivamente approfondisce le sua ricerca artistica frequentando corsi che spaziano nelle diverse tecniche pittoriche. Lavora nel campo dell’illustrazione e della decorazione a Padova e Milano presso “Maimeri” Spa. A Torino lavora per uno studio di Architettura dove realizza complementi d’arredo. Nel 2000 si trasferisce per tre anni in Messico dove lavora nel campo della decorazione d’interni. Qui partecipa ad alcune collettive ed espone in diverse gallerie. Inoltre approfondisce la conoscenza della tradizione del muralismo che apporta una nuova modalità nel suo linguaggio pittorico. In Italia dal 2004 continua la sua ricerca e incrementa la collaborazione con artigiani e professionisti. Nel 2005 collabora con lo studio di progettazione d’interni “Geometrie” Dal 2007 tiene dei corsi sulle tecniche pittoriche e conduce alcuni laboratori espressivi con cooperative sociali come “Magnolia” e “Germoglio”. Conduce il laboratorio di murales nell’ambito del “Progetto educAzione” in collaborazione con il Comune di Padova presso l’associazione “Casa Azzurra”. Collabora con alcune scuole per la realizzazione di murales. Da qualche anno sta frequentando la “Scuola di Iconografia di San Luca” realizzando varie icone. Inoltre frequenta i corsi tenuti dal maestro Andreas Kramer. In questi anni ha inoltre partecipato a esposizioni personali e collettive presso strutture pubbliche e private. Con il gruppo XeArte ha esposto al Museo Internazionale del Vetro con la mostra "Trasparenze Materiche". A Porta San Giovanni con "Versus. Apologia degli Opposti" e in varie altre manifestazioni. Con L'associazione dell'UCAI ha esposto recentemente a Santa Giustina e nella Sala della Gran Guardia con la mostra "Svelare l'Invisibile".
Mt 17,1-13
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.