
Arianna Papini
Arianna Papini
E’ nata e vive a Firenze, si è diplomata al Liceo Artistico e si è laureata presso la Facoltà di Architettura di Firenze dove ha insegnato Teoria dei linguaggi formali al Corso di Laurea in Disegno Industriale. Consigliere del Comitato Italiano Aalto/Viipuri, ha organizzato la mostra e i seminari su Alvar Aalto presso il Museo Marino Marini e la Libreria Seeber di Firenze. Ha tenuto corsi presso l’Istituto Tecnico Elsa Morante e il Liceo Artistico di Firenze, presso l’Accademia Drosselmeier di Bologna, Artelier di Padova, l’Associazione Illustratori di Milano e presso l’ISIA di Urbino dove dal 2008 insegna Illustrazione agli studenti del secondo anno. Collabora con il Master di Illustrazione di Macerata e con il MI-Master di Illustrazione di Milano e con quello per l’editoria di Padova. Svolge libera professione come scrittrice, illustratrice. Tiene ogni anno numerosi laboratori artistici con bambini in età scolare e pre scolare sia nelle scuole che presso Enti e biblioteche, con particolare attenzione e impegno presso i nidi, anche con corsi agli educatori. Arte terapeuta, ha effettuato la specializzazione quadriennale post laurea alla Scuola internazionale Art Therapy di Bologna, svolgendo tirocini mirati verso setting madre-bambino e sul trauma e svolge libera professione per terapie singole e di gruppo. Ha scritto e illustrato più di settanta libri per La Nuova Italia, Fatatrac, Edicolors, Lapis Edizioni, Città Aperta, Carocci Editore, Avvenire, Coccole e caccole, Kalandraka con i quali ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Andersen e il Premio Compostela. Alcuni dei suoi libri sono stati pubblicati in coedizione in Francia, in Spagna e in Inghilterra. Ha partecipato a un’ottantina di mostre tra personali e collettive, in Italia e all’estero. Volontaria presso il reparto di oncoematologia pediatrica per l’associazione Helios, alcuni suoi testi editi e inediti sono messi in scena dall’attrice Miriam Bardini nei reparti pediatrici degli ospedali.
Gv 2,1-11
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.