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Il pane di Sant'Antonio per i terremotati in Turchia e Siria e gli alluvionati della Romagna

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04-Tentazioni-300Nel cuore sono una fumettista e il mio approccio, anche in questo caso, è stato sequenziale.  Ho immaginato di raccontare l'affascinante brano dell'evangelista Matteo la Tentazione nel deserto come in un fumetto, come in un film. La tela si compone di due parti: 6 vignette in cui si concentrano le principali azioni narrate dal testo, con un ritmo abbastanza incalzante, e una parte più ampia e rarefatta. La tentazione di Gesù si divide in tre momenti precisi (più un prologo e un epilogo). Prima il tentatore gli si avvicina e lo invita a trasformare le pietre in pane, ma Gesù, com'è noto, risponde «(...) non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».  Qui ho immaginato un sussurro, una voce sibillina che si insinua nel vento del deserto, alla quale l'orecchio tentato oppone l'ascolto della voce di Dio. In corrispondenza ci sono le pietre, l'oggetto della tentazione. Così ho continuato il mio racconto visivo: i piedi che reggono l'intera persona, e che sarebbero protetti dagli angeli – «(...) perché il tuo piede non inciampi in una pietra» – rischiano l'abisso ma non si lasciano andare; lo sguardo che abbraccia tutti i regni del mondo si interroga (ci interroga) ma non si annebbia.  Nella parte più ampia del quadro, si chiude il cerchio: è come se facessimo una zoomata indietro. L'ombra si stacca da Gesù, che per me è prima di tutto uomo: uomo che ha combattuto con il tentatore, uomo contemporaneo che ha combattuto con se stesso. Il modo in cui ho rappresentato pietre, tempio e regni del mondo è molto personale: sono luoghi miei, pietre che ho toccato, montagne dove ho camminato, colline generose che ho ammirato; ma ho trovato ispirazione anche nel bellissimo film Il Vangelo Secondo Matteo, di Pasolini. Tecnicamente, ho usato la grafite: una tecnica scarna e intima che ben si adattava, per me, a raccontare il deserto e una lotta tutta psicologica e verbale.
   Elisabetta Benfatto


Elisabetta Benfatto

Fumettista, illustratrice. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia: si è diplomata nel 2000 con una tesi in tecniche dell'incisione. Insegna illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics, sede di Padova, e lavora come fumettista, illustratrice e graphic designer free lance. Nel 2004, con il web comic Variazioni (prodotto in collaborazione con Fabrica – Benetton Group – dove ha lavorato con una borsa di studio annuale) è stata ospite al Festival International de la bande dessinée di Angoulême. Negli ultimi anni ha realizzato storie brevi (di cui è autrice) per la rivista Animals, Coniglio editore, e disegnato la graphic novel Anna Politkovskaja, su sceneggiatura di Francesco Matteuzzi per BeccoGiallo editore (2010). Come illustratrice e grafica collabora con musicisti, istituzioni, aziende e agenzie pubblicitarie, a volte realizzando corti d’animazione. Vive a Loreggia, in provincia di Padova.

Mt 4,1-11
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
Il Signore, Dio tuo, adorerai:
a lui solo renderai culto».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.


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