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Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito al-le 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e la Siria. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte, di magnitudo 7,7.
Oltre 47.000 i morti accertati, ancora migliaia le persone sotto le macerie. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, alle prese con le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e per le rigide condizioni climatiche.
In entrambi i Paesi gli operatori e i volontari, pur in mezzo a notevoli difficoltà politiche e organizzative, stanno verificando i bisogni e le condizioni di sicurezza per la pianificazione di interventi più organici.
La Chiesa Cattolica, pur nell’embargo in corso nella Siria, è disponibile all’aiuto, con 295 operatori e volontari siriani ad Aleppo, Lattakia e Hama e spera di intervenire al più presto, accogliendo nei propri centri gli sfollati. Particolarmente grave la situazione per i tanti anziani, più vulnerabili al freddo e al disagio nei centri di accoglienza, nonché al trauma di aver perso le proprie abitazioni.
Anche un gruppo di volontari dal Libano è partito da Beirut alla volta di Lattakia per affiancare i volontari della Siria nell’aiuto alle popolazioni colpite. In Turchia si mantiene un contatto costante con gli operatori della Chiesa Cattolica pre-senti a Istanbul in appoggio alla Caritas del Paese, che opera in continuo raccordo con le autorità locali per l’organizzazione degli aiuti.
Anche i nostri frati presenti ad Istanbul e in Libano, stanno cercando di promuovere iniziative a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma.
DONAZIONI IN FAVORE DEL PROGETTO DI EMERGENZA UMANITARIA IN TURCHIA E SIRIA possono essere inviate a:
CCB intestato a: Provincia Italiana S. Antonio di Padova F.M.C
IBAN: IT92 Q 01030 12197 000000037111
causale: "Turchia e Siria, emergenza terremoto"